2 Marzo 2015 - 10.13

CINEMA – KINGSMAN – The Secret Service

Kingsman

Di: Matthew Vaughn

Con: Colin Firth, Samuel L. Jackson, Michael Caine, Taron Egerton

@: in Gran Bretagna esiste il più segreto dei servizi segreti del mondo. Chi entra a far parte dei “Kingsman” ha gli strumenti più evoluti e incredibili di difesa, abiti su misura, tecnologia a non finire. E tutto questo nell’ombra: nessuno deve sapere che esistono le spie Kingsman. Sono uomini e donne, giovani e meno giovani, sparsi per il mondo, ognuno con il nome in codice dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ogni giorno salvano il mondo in silenzio, anche quando il ricco filantropo Valentine tenta di sterminare l’umanità, senza successo perché ci sono i Kingsman!

+ : ci sono spie ovunque, quando andiamo al cinema. E dopo anni di James Bond, distruzioni di auto, città, famosi dello star system, arriva un gruppo di spie inglesi che non vogliono essere da meno: belli, bravi, intelligenti. Con la differenza che questi spesso scherzano, ogni tanto fanno qualche errore, si prendono in giro.

Naturalmente anche in questo film saltano in aria città famose, le spie usano armi fantascientifiche, sparano, uccidono, massacrano come in qualsiasi film del genere. Qualche scena ricorda molto Tarantino, più che Ian Fleming, nonostante il linguaggio sia più britannico che a stelle e strisce.

Colin Firth è a suo agio nel ruolo di spia Kingsman (la provenienza dal teatro non gli impedisce di essere agile e veloce, e allo stesso tempo ironico ed elegante, un vero british insomma). Samuel L. Jackson nei panni del lupo cattivo suscita più risate che fastidio per il ruolo: con la sua “s” sibilante, emofobico, amante di McDonald, quasi passa per sfigato che per antagonista delle spie del re.

– : ogni tanto il film sembra ricordare molte scene di altri film. Del resto è difficile creare qualcosa di nuovo dopo più di un secolo di cinema. E scegliere spie – gentiluomo come protagonisti non ci porta alcuna novità. Se non siete amanti di spargimenti di sangue, il film non fa per voi e neanche per i familiari più piccoli.

La fine è scontata: il male vince sul bene, come in tutti i film di spionaggio. E forse la vittoria arriva in maniera esagerata e con effetti al limite del surreale. Ma quando mai le spie sono state rappresentate da persone normali, sciatte o umili?

Il protagonista junior, Eggsy/Taron Egerton, nuovo sul grande schermo, più che teppistello futura spia Kingsman, è un déjà vu cinematografico: chissà se ingrasserà, invecchierà, e sarà un eterno nominato oscar (vincitore mai) come il modello originale, Leonardo Di Caprio.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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