28 Aprile 2020 - 15.33

Chiude a Vicenza “Ritratto di donna” ma ci sono altre due rassegne

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“Ritratto di donna”, chiude la prima grande mostra in Basilica palladiana. Prosegue il ciclo con “Dietro le quinte del Rinascimento e “Tebe nel Nuovo Regno”. In programma anche altre esposizioni che arricchiranno il programma culturale

“Con grande rammarico e un profondo senso di tristezza dobbiamo arrenderci di fronte all’emergenza sanitaria del Covid 19. Lo facciamo però con la convinzione di aver indicato per il futuro una nuova prospettiva culturale attraverso il coinvolgimento e la collaborazione delle principali istituzioni della città che hanno saputo, con capacità e competenza, rappresentare e valorizzare al meglio la storia, l’arte e l’architettura offrendo a Vicenza un evento espositivo di altissimo livello” -. Con queste parole il sindaco Francesco Rucco chiude ufficialmente “Ritratto di donna, il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”, la mostra curata da Stefania Portinari e realizzata dal Comune di Vicenza (assessorato alla cultura e Musei Civici), dal Palladio Museum, dal Teatro Comunale di Vicenza, in collaborazione con Accademia Olimpica e Fondazione Giuseppe Roi.
In questi mesi il gruppo di lavoro si è occupato dei prossimi appuntamenti culturali  previsti per lo sviluppo del progetto Grandi Mostre in Basilica. Si sta infatti proseguendo per poter realizzare la seconda esposizione in programma, inevitabilmente rimandata al 2021, dal titolo “Dietro le quinte del Rinascimento. Fare arte nel Veneto di terraferma (1550-1616)”, per la curatela di Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Xavier Salomon e Mattia Vinco. Chiuderà il ciclo “Tebe nel Nuovo Regno”, affidata a Christian Greco direttore del Museo Egizio di Torino.
“Dietro le quinte del Rinascimento. Fare arte nel Veneto di terraferma (1550-1616)” celebrerà il secolo d’oro di Vicenza, il Cinquecento. Grazie ad Andrea Palladio, Paolo Veronese, Alessandro Vittoria, Jacopo Bassano, Vicenza divenne uno dei centri più vitali dell’arte europea, culla delle straordinarie opere d’arte oggi custodite gelosamente nei musei di tutto il mondo che, in occasione della mostra, ritorneranno a casa. Provenienti da  Parigi, Vienna, Budapest, Londra le opere saranno esposte a Vicenza per raccontare una storia che nasce dalla creatività, dalla capacità imprenditoriale, dal talento e dal coraggio.Inoltre Vicenza ospita numerosi capolavori, alcuni dei quali si trovano in luoghi poco accessibili o poco conosciuti per raggiungere i quali la mostra diramerà una raggiera di percorsi di valorizzazione del Cinquecento vicentino.
In attesa della nuova grande mostra, che vede slittare l’apertura dal 2020 al 2021 a seguito dell’emergenza Coronavirus, il sindaco delinea alcune considerazioni su Ritratto di donna: “Un evento che stava crescendo di giorno in giorno e si avviava verso gli ultimi mesi di apertura con ottime prospettive e che Vittorio Sgarbi, uno dei più grandi critici d’arte italiani, ha definito, durante la sua visita nello spazio solenne della Basilica, la mostra più ricca e sofisticata che Vicenza abbia avuto negli ultimi anni”.“Il tutto è stato possibile grazie alla sensibilità di banca Intesa Sanpaolo (Gallerie d’Italia), partner della mostra, e di Fondazione Cariverona, Confindustria Vicenza, AIM Vicenza SpA e Zeta Farmaceutici con il marchio Euphidra dermocosmesi italiana e lo sponsor tecnico Idealed del Gruppo Bibetech SpA ai quali va il mio sentito ringraziamento, non solo per il loro sostegno, ma soprattutto per aver creduto ad un progetto con la città e per la città. Un ringraziamento particolare va a Cereal Docks, sostenitore della campagna Art Bonus per l’allestimento del progetto triennale Grandi Mostre in Basilica. La mostra è stata stata possibile anche grazie al sostegno della Provincia di Vicenza e ha ottenuto il patrocinio della Regione del Veneto. Grazie anche ai media partner Il Giornale di Vicenza e TVA e al Consorzio Vicenzaè e Confcommercio Vicenza che hanno contribuito alla promozione della mostra. Ringrazio anche tutti i mezzi di informazione locale per la costante e puntuale attenzione e i media nazionali che hanno parlato molto, e sempre positivamente di questa mostra. Se ne sono occupati tutti, dai quotidiani ai magazine, dalla stampa specializzata alle testate generaliste, alle reti televisive nazionali. E ancora un grazie ai tanti collaboratori dell’assessorato alla cultura, del Cisa Palladio e del Teatro comunale”.
“Faremo in modo di ripetere questa esperienza positiva grazie al gruppo di lavoro tutto vicentino, che ha realizzato un’esposizione di qualità, affinché prima di tutto i cittadini e naturalmente i turisti possano tornare in Basilica palladiana ad ammirare il monumento ed una nuova mostra – ha continuato l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Ritratto di donna è stata un’esperienza culturale che ha messo al centro la donna degli anni Venti rappresentata non solo attraverso i quadri di grandi artisti italiani, primo tra tutti Ubaldo Oppi, affiancato da altri nomi noti, ma anche con gioielli, abiti e oggetti. L’allestimento, creato appositamente per la Basilica, ha valorizzato il monumento e le opere rendendo il tutto particolarmente affascinante e suggestivo. Purtroppo il percorso di valorizzazione che abbiamo avviato lo scorso dicembre si è chiuso in modo brusco, a tre mesi dall’apertura. Forti del grande affetto del pubblico e della critica che ci hanno dato numerosi riscontri positivi, coscienti di aver lavorato in modo costruttivo per raggiungere un obiettivo straordinario, continueremo a mantener vivo questo progetto, come molti ci chiedono, attraverso varie proposte. I cataloghi rimasti invenduti verranno donati a tutte le biblioteche della Rete provinciale di Vicenza. Altri potranno essere acquistati online attraverso il sito e i social Mostre in Basilica dove sarà possibile trovare anche il merchandising realizzato per la mostra. Inoltre i canali ufficiali della mostra continueranno a proporre video di approfondimento che condurranno nello spazio espositivo guidati dalla curatrice Stefania Portinari”.
La mostra, la cui chiusura era prevista il 4 maggio, avrebbe superato i 62.000 visitatori previsti, secondo una proiezione effettuata sul numero dei prenotati effettivi e ipotizzando un trend in crescita dovuto alla stagione primaverile che attrae da sempre in città un notevole numero di turisti.I numeri si sono fermati a 26.197 più 4.185 visitatori prenotati fino al 3 aprile, mentre le prenotazioni dei gruppi superavano le 200 unità.La brusca interruzione, segnalata nel sito e nei canali social di Mostre in Basilica, ha suscitato il rammarico di molte persone che hanno commentato complimentandosi per il valore dell’esposizione. Tutti i biglietti prenotati sono già stati rimborsati. Il disallestimento inizierà il 4 maggio nel rispetto delle norme di sicurezza previste dall’emergenza sanitaria.

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