23 Maggio 2018 - 13.51

CHIAMPO – Cinghiali, ormai è un’emergenza continua

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I cinghiali sono ormai alle porte di Chiampo. Si moltiplicano le segnalazioni di raid notturni in prossimità delle zone abitate. Dopo aver devastato delle coltivazioni a San Pietro Mussolino in contrà Cappello nelle scorse settimane, l’ultima segnalazione è arrivata lunedì dai Mistrorighi di Chiampo, più esattamente da via Faggiana, dove un branco ha letteralmente distrutto un vasto campo coltivato a patate nella proprietà della famiglia Dalla Verde. I cittadini ormai esasperati non sanno più cosa fare per arginarne la presenza: le recinzioni non servono a nulla perchè i grossi animali creano dei buchi mangiando il filo di ferro oppure divelgono totalmente i pali delle recinzioni elettrificate. La Polizia Forestale spiega cosa fare se ci si ritrova faccia a faccia con un cinghiale:  “Incontrare un cinghiale sulla propria strada è un’ipotesi da tenere in considerazione. Ormai i cinghiali si sono abituati alla presenza dell’uomo perché spesso gravitano intorno ai centri abitati alla ricerca di cibo: a meno di casi imponderabili questi animali hanno capito qual è la mano che li nutre, e benché possano fare impressione per la mole, normalmente si allontanano senza dimostrare comportamenti aggressivi verso l’uomo. Nei boschi in cui può trovare cibo non è infrequente sentirlo grufolare, ovvero razzolare grugnendo mentre scava il terreno alla ricerca di ghiande e altro da mangiare, e la sua prima reazione, anche in branco, sarà sempre quella di allontanarsi dall’uomo, che vede come una minaccia. Tuttavia possono esserci due situazioni potenzialmente pericolose. La prima è quella in cui il cinghiale si trovi senza via di fuga, per esempio perché finito all’angolo di una recinzione di un campo. In questo caso, al di sotto della fisiologica distanza di sicurezza, tenderà ad attaccare, e la cosa più saggia da fare è fermarsi a debita distanza e, senza movimenti bruschi o rumori improvvisi, allontanarsi tenendolo d’occhio; oppure trovare riparo su un rialzo dove non si può essere raggiunti, per esempio arrampicandosi su un albero. La seconda situazione a rischio è quella di incontrare una femmina con i cuccioli: l’istinto materno e l’impossibilità di darsi alla fuga con la sicurezza di portare in salvo tutta la prole, anche in questo caso potrebbe indurre l’animale all’attacco. Ma finché si rimane a debita distanza e non lo si spaventa la prima opzione istintiva rimarrà ancora quella di allontanarsi da noi. Come sempre quindi, quando si cammina per sentieri o nel bosco, basta prestare attenzione ai suoni e ai segni che ci circondano, evitando rumori improvvisi ed eccessivi, per evitare rischi come quello di essere attaccati da un cinghiale. Infine attenzione se si è in compagnia di un cane: i cinghiali lo riconoscono come un predatore minaccioso, perché lo associano al lupo o ai cani dei cacciatori, e come ben sanno proprio i cacciatori di cinghiali, in un ipotetico scontro ad avere la peggio sarebbe proprio il cane”.

 

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