28 Febbraio 2021 - 10.26

BUONGIORNO VICENZA: Tra irrilevanza politica del Veneto, scelte disruptive di Zaia ed eterni ritorni di Cicero

La settimana che si conclude in queste ore ha visto molte, singolari novità a Vicenza che meritano approfondimenti e riflessioni. 

La prima, inaspettata, riguarda la partita dei sottosegretari nel Governo Draghi, ed è la delusione per la totale assenza del Veneto dalle stanze dei bottoni romane. Fino all’ultimo sembrava che Bitonci dal lato Lega e Martella da quello del PD avessero un posto prenotato, poi invece, ad ascoltare l’elenco dei 39 nominati, ci siamo accorti che nessun veneto è stato chiamato da Draghi. 

Le interpretazioni ovviamente si sprecano, messaggio ai naviganti di Salvini al Veneto, bilanciamento femminile interno al PD e così via….ciò che resta è l’amara constatazione dell’irrilevanza politica del nostro territorio a Roma. Peccato perchè poteva essere una bella occasione per ritornare a progettare il futuro del nord est con la mediazione di una rappresentanza riconosciuta, ora invece si dovr ricominciare da capo. Un lavoro in più per sindaci, presidenti di provincia, Zaia e per le categorie economiche prive di riferimenti veneti a Roma se non Erika Stefani che però ha un ministero tutto da inventare e, per il momento, senza portafoglio.

Il fine settimana invece è connotato dalla presentazione della nuova squadra di Direttori Generali del sistema sanitario regionale e dal ritorno in cronaca politica di Claudio Cicero, supportato dal Gruppo Misto della Sala Bernarda di Vicenza.

La squadra dei DG presentata da Luca Zaia vede sostituzioni e conferme. Chi per raggiunta età da pensione, chi perchè chiamato a ruoli più elevati (il nostro DG di Vicenza Giovanni Pavesi arruolato dalla Moratti a dirigere la complessa sanità lombarda), molti gli spazi vuoti riempiti dal Presidente, gli altri, pur in un mosaico che ridisegna i vertici sanitari del Veneto, sono stati confermati. In tutto questo ciò che colpisce è la scelta “disruptive” di Zaia che mette a capo della sanità del Veneto Orientale Mauro Filippi, laurea in Scienze Infermieristiche e Scienza dell’Educazione, partito nel mondo della sanità come infermiere e giunto in questi giorni alla posizione di vertice. Si tratta di un riconoscimento all’uomo, che ha scalato la gerarchia sanitaria, ma anche alla categoria degli infermieri, un pò la traduzione in salsa veneta del sogno americano, oltre alla rottura delle regole di quella che poteva essere vissuta dai più come una vera e propria casta di ottimati come spesso è stata percepita quella dei manager sanitari. 

La scelta farà discutere, ma è sicuramente una decisione coraggiosa che rompe gli schemi e che potrebbe aprire a nuove regole per la gestione della sanità del futuro che non più  territorio esclusivo di una casta di manager e medici. Quindi, why not?

Il ritorno di Cicero dalle parti di Palazzo Trissino testimonia la sua passione – qualcuno potrebbe dire ossessione – per la cosa pubblica, in particolare per quello che riguarda la viabilità e le grandi infrastrutture. Negli ultimi vent’anni Claudio ha affascinato e sedotto ogni decisore di Palazzo Trissino, salvo poi deluderlo. La sua prima vittima fu Enrico Hullweck, ma sappiamo come è finita, poi ci fu un breve flirt con Achille Variati naufragato sul calendario di Mussolini, infine la liason con Francesco Rucco che si concluse con l’estromissione dalla stanza dei bottoni del Comune. Ora, dopo una, anche questa breve, permanenza tra le truppe di FdI a regia Sergio Berlato, Cicero trova audience nel Gruppo Misto, ossia nei delusi della Lista Rucco che provano a rappresentare ed a cavalcarne le suggestioni sull’Alta Velocità. 

E la maggioranza che cosa ne pensa? Lo scopriremo solo vivendo, intanto la foto sul giornale va a Claudio Cicero, il Grande Seduttore.

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