20 Aprile 2020 - 18.17

BUONGIORNO VICENZA: Regionali alle porte e manovre al via. Il Centrodestra si conta

Fino a poche ore fa sembrava che il voto rinviato per il Coronavirus slittasse in autunno, ma il pressing dei sette Governatori (Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia, Valle d’Aosta) avrebbe convinto il Consiglio dei Ministri a ridisegnare la road map delle Elezioni saltate a causa del contagio e che si sarebbero dovute tenere a maggio. Domani, infatti, a Roma l’Esecutivo esaminerà il decreto legge Disposizioni in materia di consultazioni elettorali per l’anno 2020, quello che consentirà alle Regioni di votare a luglio, senza aspettare la sessione autunnale che sembra sarà riservata ai comuni e al referendum.Il decreto legge prevede che le elezioni comunali (per Vicenza si tratta di Lonigo, Malo, Recoaro, Cogollo del Cengio e Posina) si svolgeranno in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre 2020. Altra storia per le Regioni, poichè la norma dice che gli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durano in carica cinque anni e tre mesi; le elezioni si svolgono nel periodo intercorrente tra le otto domeniche precedenti la nuova scadenza del mandato e i sessanta giorni successivi al termine della durata del mandato o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori. Per il Veneto la legislature termina il 31 maggio, con la proroga di tre mesi si andrebbe al 31 agosto e da quel momento scatta il conto delle otto settimane prima e dei due mesi dopo. Il compito di indire le elezioni nella finestra fissata dalla norma è di ogni singolo Presidente di Regione, quindi è possibile che in ciascuna regione vi siano sette votazioni distinte in sette domeniche diverse. Zaia ha già ribadito di voler andare al voto prima possibile per evitare il rischio di trovarsi in autunno con la seconda ondata di Coronavirus con tutte le conseguenze della gestione e in casa Lega si parla già di una data, il 12 luglio, quando, secondo le proiezioni, il contagio sara sensibilmente sceso.A Vicenza e provincia intanto si scaldano i motori degli aspiranti candidati ad uno scranno veneziano e il Centrodestra inizia a fare la conta. La Lega parte avvantaggiata sia in termini di consenso che per il fatto di contare su un doppio binario, quello del partito e quello della Lista Zaia: i vicentini uscenti e quasi certamente rientranti sono Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e al Sociale, Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale pronto ad ritornare per la quarta volta al Balbi, Nicola Finco, Capogruppo della Lega e Maurizio Colman. Ai bordi del campo si stanno riscaldando Milena Cecchetto, Vicesindaco di Montecchio Maggiore ed ex primo cittadino castellano per due mandati; un posto in lista lo avrebbe prenotato anche Alessandro Burtini, il candidato sindaco di Valdagno che ha costretto il centrosinistra al ballottaggio un anno fa e che stava per espugnare la storica roccaforte della città laniera; poco distante si vocifera di una possibile ma non ufficiale ambizione anche del sindaco di Trissino e consigliere provinciale Davide Faccio. Questo solo nell’Ovest Vicentino. Altri nomi che circolano dalle parti del Carroccio sono quelli di Stefano Giacomin, ex sindaco di Creazzo, Valerio Lago, ex sindaco di Tezze sul Brenta, Marco Zecchinato, ex sindaco di Orgiano, che coprirebbe il Basso Vicentino. Forza Italia punterebbe su Matteo Tosetto, vicesindaco di Vicenza e commissario provinciale del partito azzurro, che spera di recuperare un po’ di consenso in un momento difficile per i berlusconiani. Sarà invece ben più avvincente la sfida all’interno della lista di Fratelli d’Italia, dove la promozione di Sergio Berlato in Europa, avvenuta recentemente, ha aperto la lotta alla sua successione in Regione, ma anche di leadership politica dopo il commissariamento del partito regionale e provinciale.Scenderà sicuramente in campo Elena Donazzan, alla quinta candidatura veneziana, in pole position per il rientro con una candidatura sicuramente alternativa al gruppo di Berlato; così come è data per certa quella di Vincenzo Forte, fino a poche settimane fa commissario provinciale di Vicenza di FdI e nome su cui punterebbe proprio Sergio Berlato che conta su un consistente pacchetto di preferenze. Messa così sembrerebbe il solito duello fra Berlato e Donazzan che dura da parecchi anni, c’è però un terzo soggetto che scompagina il tradizionale manicheismo della Destra vicentina e che potrebbe creare scompiglio e si tratta di Joe Formaggio, il primo dei non eletti in Regione per il partito della Meloni che è da poco subentrato a Berlato. Formaggio, che in questi anni è diventato una gettonata icona pop della Destra grazie alle sue battute politicamente scorrette alla Zanzara di Parenzo e Cruciani, piuttosto che su diversi talk show televisivi, non ha intenzione di rinunciare alla posizione che ha faticosamente conquistato ed è seriamente concentrato nella raccolta delle preferenze nella Terra di Mezzo tra Donazzan ed i fedelissimi di Berlato. Dietro il tridente che si gioca -in teoria- il primo posto e un probabile, vi sono comunque figure di tutto rispetto che scalpitano, come Silvio Giovine, assessore civico di Rucco a Vicenza ma probabilissimo partner di Elena Donazzan nella lista di FdI con cui farebbero coppia per sommare le reciproche preferenze, l’ex sindaco di Cassola, Silvia Pasinato, vicina alle posizioni dell’europarlamentare di Santorso, il sindaco di San Pietro Mussolino, Gabriele Tasso, il vicesindaco di Monticello Conte Otto, Claudio Benincà. Insomma una nutrita squadra di amministratori che non mancherà di emozionare gli addetti ai lavori.

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