22 Luglio 2018 - 13.17

BUONGIORNO VICENZA: Provincia al voto il 14 ottobre. L’occasione di Rucco

La data è stata fissata in questi giorni, anche se non è ancora stata resa nota, ma fonti non ufficiali raccontano che sarà domenica 14 ottobre prossimo il giorno in cui finisce l’interregno a Palazzo Nievo e si va al voto per il nuovo Presidente.
Fine dei tatticismi delle settimane scorse, quindi.
Fine dell’accanimento terapeutico con cui si è tentato di allungare i tempi, cambiare le regole del gioco, condizionare le parti per mantenere una rendita di posizione, chiedere incontri non concessi al Ministro Erika Stefani.
Titoli di coda per un film che non lascia grandi sequel.
Dopo Variati 1 e 2 finisce il ciclo e si parte con una fase completamente nuova.
La data del 14 ottobre taglia la corsa alla Presidenza alla maggior parte dei sindaci. Sono infatti un’ottantina i Primi Cittadini che vanno al rinnovo nella primavera del 2019, quindi nessuno di questi è candidabile perché la norma esige che chi aspira a diventare la guida di Palazzo Nievo non debba andare al voto nel suo comune entro i successivi 18 mesi.
Restano fuori Bassano, ma anche Valdagno, Montecchio Maggiore, Arzignano, Noventa, Schio e la maggior parte dei comuni sotto i 15 mila abitanti.
In gioco però ci sono molte interessanti figure: la Lega sembra voglia convergere su Paolo Bordignon, sindaco di Rosà, ma ai bordi del campo sta scalpitando il primo cittadino leghista di Lonigo, peraltro consigliere provinciale uscente, che si gioca un ruolo da protagonista nel Carroccio in un’area territoriale, il Basso Vicentino, che risente di rappresentanze forti.
Il resto del Centrodestra è in movimento, ma naviga a vista.
C’è attenzione intorno a Matteo Macilotti, sindaco di Chiampo appena rieletto con un plebiscito e accreditato come possibile successore a Variati nella categoria dei civici trasversali perché piace al centrodestra e non dispiace al centrosinistra più moderato. Si affacciano però anche altre figure forti che possono scompaginare il quadro: c’è Morena Martini, confermata sindaco di Rossano Veneto, che conosce bene Palazzo Nievo per essere stata assessore provinciale della giunta Schneck e vice di Variati nel primo giro, pare sponsorizzata da Elena Donazzan ma dialogante con il gruppo di Costantino Toniolo, che conta sulla sua pattuglia di amministratori, c’è Maria Cristina Franco, sindaco di Costabissara e attuale reggente in Provincia che potrebbe raccogliere un suo pacchetto di voti nella stessa area di Morena Martini, e ci sarà da qualche parte un sindaco del PD che potrebbe coinvolgere il consenso dei consiglieri dem? Al momento tutto tace.
L’area del Bassanese appare frammentata e rischia di diventare poco significativa se i leader non costruiscono una candidatura condivisa, considerato che il rinnovo della città del Ponte appare un’incognita perché il sindaco uscente ha già dato forfait e si profila un quadro di incertezza che non aiuta l’appuntamento di ottobre.
Infine Vicenza.
Nel recente passato l’abilità di Variati aveva reso il Capoluogo determinante nella scelta del Presidente, l’ex Primo Cittadino era riuscito a tessere una tela che aveva isolato il Carroccio e imbarcato numerosi amministratori della Terra di Mezzo del Centrodestra. Rucco, che di centrodestra lo è davvero, potrebbe essere il player che condiziona l’individuazione e soprattutto il consenso sul Presidente del dopo Variati. E’ la prima sfida per il neosindaco in cui può dimostrare di essere la leadership alternativa al suo predecessore con una strategia di ampio respiro che può capitalizzare il consenso personale ricevuto il 10 giugno coniugandolo con una Lega in gran spolvero e crescita. Se manca a questo appuntamento con il “liberi tutti” dei partiti potremmo trovarci con una guida di Palazzo Nievo che potrebbe anche diventare il primo, vero interlocutore forte con cui Rucco dovrà confrontarsi sui grandi nodi di Vicenza, dal futuro della Fiera, all’Alta Velocità al sistema delle tangenziali a tutte le partite in cui la Provincia, insieme al Comune e alla Camera di Commercio, è partner essenziale.
E non è detto che segua sempre la linea del Capoluogo. I primi assaggi li abbiamo avuti sul filobus.

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