20 Gennaio 2021 - 14.52

BUONGIORNO VICENZA: PILLOLA ROSSA O PILLOLA BLU?

La domanda che si fanno in molti dalle parti di Palazzo Trissino in queste ore riguarda il futuro dell’Amministrazione Rucco all’indomani dell’ingresso nel Gruppo Misto di due consigliere fuoruscite dalla civica del Sindaco, Patrizia Barbieri e Alessandra Lolli, entrambe elette nella lista del Primo Cittadino nel 2018, entrambe critiche verso la maggioranza. 

A dirla tutta il malessere di Patrizia Barbieri era noto e gli indizi c’erano tutti, prima con il passaggio, breve, in FdI, poi con il suo voto, determinante, che spostò gli equilibri in favore del Centrosinistra il giorno dell’elezione del Presidente della Commissione Affari Sociali. Meno chiara, nonostante la conferenza stampa di ieri, la posizione di Alessandra Lolli, che parla di una deriva partitica della maggioranza e della fine del civismo a cui aveva convintamente aderito qualche anno fa. 

C’è una “manina” dietro questo episodio? In molti se lo chiedono e la coincidenza con il rimpasto di Rucco dello scorso week end è quantomeno sospetta. 

Detto questo l’analisi che la maggioranza dovrebbe fare è relativa alle cause di questi malesseri. Si può liquidare questa criticità con le ambizioni frustrate? Qualcuno lo può anche fare, ma per metodo prima di tutto bisognerebbe partire dalle cause per trovare le soluzioni. E sarebbe utile a tutti, in primis alla città, superare le letture più facili ed alzare il tiro su nuovi obiettivi. Con la morte delle ideologie e dei partiti strutturati, oggi la politica si declina intorno al leader e ad un progetto, e in questo momento Rucco, attraverso le scelte che sta facendo -Campo Marzo, Fase 2 ecc. – ha  indubbiamente preso il largo, facendoci vedere un’idea di città ed una prospettiva che prima non era perfettamente a fuoco. 

Eppure perde pezzi. 

Colpa del Sindaco? Colpa dei consiglieri che se ne vanno? Colpa dei partiti o della civica che non si è mai affermata come soggetto politico in città e in Sala Bernarda? L’elenco dei frammenti di verità che possiamo declinare può anche allungarsi, ma non se ne viene fuori se non con un bagno di umiltà e di disponibilità a costruire. 

E’ il tempo dei costruttori, ci ha ricordato Mattarella nel suo discorso di fine anno, e la risposta a Vicenza come a Roma, va nella direzione opposta. 

Certo Rucco di giorno tesse la tela per tenere insieme la sua maggioranza, poi di notte altre manine vanno a disfarla e ogni mattina i mal di pancia aumentano.

Non sappiamo se dipenda dalla eccessiva personalizzazione della politica che poi produce distanza e veleni. E’ certo che tutto quello che vediamo non ha nulla a che fare con la politica, il bene della polis, la passione civica per la propria città, per renderla migliore di come l’abbiamo ereditata, per poter partecipare al cambiamento e per lasciare alle prossime generazioni la città che si meritano. Con oggi il Gruppo Misto diventa un soggetto politico che risulta dal cartellino degli imprevisti del Monopoli vicentino, e c’è da scommettere che farà valere il suo peso ogni volta che la maggioranza, per una delibera o per il mantenimento in aula del numero legale, ne avrà bisogno. Oppure può essere il luogo  da cui dimostrare il proprio valore e le proprie idee. Berengo, Barbieri e Lolli non hanno potuto esercitare fino in fondo il loro ruolo propositivo per Vicenza? Adesso possono farlo, possono scegliere di essere la spina nel fianco della maggioranza da cui sono usciti oppure essere un motore di idee e proposte per la città che li guarda e si esprimerà sul loro lavoro.

La politica a livello locale, dove incontri per strada chi ti amministra e c’è un rapporto diretto con il cittadino ha questa splendida e spietata condizione, e il giudizio è immediato. Ci ricordiamo tutti quel personaggio gigantesco di Matrix, Morpheus, che mette il giovane Neo nella condizione di scegliere tra la pillola rossa o la pillola blu, e il nuovo soggetto politico, che oggi si chiama Gruppo Misto, non ha più alibi. Deve solo scegliere tra rosso e blu.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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