8 Maggio 2021 - 12.50

BUONGIORNO VICENZA: PALAZZO THIENE, DIFFERENZE DI STILE

E’ singolare la sequenza a scoppio ritardato delle forze politiche intorno alla vicenda dell’acquisto di Palazzo Thiene. Tutto inizia con la minoranza di Centrosinistra che presenta una mozione in aula per stimolare Rucco e la sua maggioranza verso l’acquisto affinchè il prestigioso edificio “rimanga dei vicentini”; il Centrodestra risponde positivamente all’appello e poche settimane fa arriva l’annuncio dell’approvazione degli atti per la compravendita da parte del Comune, ma anzichè mettere il cappello sull’operazione che viene sì perfezionata dal Sindaco, ma è nata da un’iniziativa dell’opposizione, arrivano i primi distinguo in ordine sparso, Isabella Sala, l’ex assessore alla Cultura, Bulgarini D’Elci, i soliti intellettuali arruolati all’impegno “de sinistra” e, dopo l’inefficacia di queste attività, scende in campo Daniela Sbrollini, senatrice di Italia Viva, che si affretta a tentare di azionare il Ministro Dario Franceschini affinchè il MIBACT eserciti la prelazione ed acquisti la storica sede della Banca Popolare. 

Rucco non raccoglie il guanto della sfida e manda avanti comunque il progetto di acquisto, mentre apre vari tavoli per definire il piano di gestione, pronto, racconta lui stesso, a fare un passo indietro nel caso in cui riesca la parlamentare renziana laddove lui ha fallito.  In fondo se la sede BPV viene acquistata dal Ministero, il Comune risparmierebbe oltre 4 milioni di euro. Già, perchè il primo a chiedere l’intervento per l’acquisto a Franceschini è stato, in passato, proprio lo stesso sindaco Francesco Rucco, peraltro nel silenzio dei vari esponenti del Centrosinistra – Sbrollini, ma anche Achille Variati, all’epoca membro del Governo, o lo stesso Giacomo Possamai oggi plenipotenziario e fiduciario del nuovo corso dem inaugurato dal ritorno al comando di Enrico Letta, suo riferimento nazionale da sempre. Come dire, Rucco ci aveva già provato a coinvolgere il Ministero, ma non aveva mai ottenuto nulla. 

Sappiamo che Rucco non lo farà perchè alla sfida, aperta o implicita, ha sempre preferito il passo felpato, ma nel silenzio assordante di questi ritardi dem e di fronte a tentativi così maldestri di intestarsi politicamente l’acquisto di Palazzo Thiene, stavolta potrebbe alzare la voce e ricordare alla sua città come sono andate veramente le cose. Sappiamo che non andrà così forse perchè Rucco ha fatto suo il vecchio adagio di Totò, “Dove l’ignoranza urla, l’intelligenza tace. Questione di stile”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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