14 Luglio 2018 - 13.47

BUONGIORNO VICENZA: luci e ombre su Palazzo Chiericati

E’ il primo imbarazzo dell’Amministrazione Rucco e la spinosa eredità che lascia il decennio di Variati. Stiamo ovviamente parlando del caso del concorso per un’assunzione al Museo di Palazzo Chiericati che ha provocato l’attenzione della Magistratura e la formalizzazione delle indagini a carico del Direttore Scientifico Giovanni Carlo Federico Villa e della dirigente dell’Assessorato alla Cultura, Loretta Simoni sospettati di aver favorito Chiara Signorini in un concorso.
La formula di rito degli addetti ai lavori della politica locale l’abbiamo già sentita, “aspettiamo che la Magistratura svolga i necessari accertamenti”. I no comment si sprecano nel Centrodestra, mentre il Centrosinistra ha, per il momento, scelto il silenzio. Leggendo qua e là tuttavia molte sono le domande che sorgono spontanee ben oltre il caso del concorso per un posto a Palazzo Chiericati. E basta andare a vedere un comunicato stampa del Comune pubblicato nel 2015, all’indomani dell’incarico a Villa. “La Fondazione Roi è disponibile a sostenere le spese per le attività svolte dai tre professionisti per la durata della convenzione annuale, quindi da oggi a luglio del 2016.” I tre professionisti sono appunto il professor Villa, Mauro Zocchetta ed Emilio Alberti. Sempre nel citato comunicato si fa chiaro riferimento anche all’importante contributo della borsista Chiara Signorini nell’ambito del progetto di rilancio del Museo. Probabilmente la stessa che ha poi vinto il concorso oggi al centro delle indagini – a meno che non si tratti di un caso di omonimia -.
Quindi nel 2015 la Fondazione Roi, presieduta da Gianni Zonin, assumendo l’onere di pagare i compensi per il lavoro dei professionisti assicura un sostegno importante. Poi cos’è successo? La cronaca di questi giorni (Giornale di Vicenza e Corriere del Veneto) racconta che Villa avrebbe svolto il suo ruolo a titolo gratuito. Dopo la bufera della Banca Popolare, Zonin passa il testimone a Ilvo Diamanti e viene spontaneo chiedersi se ci sono stati ancora rapporti tra la Fondazione e l’ex Direttore Scientifico del Museo. Così come sarebbe interessante capire chi rappresentava il Comune in seno alla Fondazione Roi, Villa o la Simoni? Insomma c’è un po’ di confusione su tutta questa vicenda e ci piacerebbe che finisse tutto in una bolla di sapone senza strascichi sgradevoli per nessuno. Ma la domanda va anche al sindaco Rucco, oggi anche assessore alla Cultura, che potrebbe a sua volta chiedere di essere informato su tutta questa vicenda dal suo predecessore, Jacopo Bulgarini D’Elci.

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