7 Settembre 2018 - 12.52

BUONGIORNO VICENZA: L’errore di Variati, non ammettere quelli veri

In questi giorni abbiamo rivisto Achille Variati nel ruolo di ex sindaco raccontare come sta trascorrendo il tempo libero ritrovato e le sue passioni trascurate a causa dei tanti impegni istituzionali degli anni scorsi. Ciò che ha lanciato i titoli sulla stampa è la sua ammissione di aver commesso qualche errore.
Un fatto nuovo nella narrazione politica attuale, dove le colpe sono sempre degli altri.
Poi però, quando si va a leggere il contenuto della sua dichiarazione, si scopre che il presidente dell’UPI si riferisce al tema della sicurezza. Al fatto di aver scelto di affidare una delega così delicata all’ex Questore Dario Rotondi, quindi ad un uomo che sulla carta aveva i titoli giusti per occuparsi di sicurezza, ma di aver poi fallito l’obiettivo. Colpa di Rotondi che ha lasciato una città meno sicura di come l’aveva trovata, colpa di Variati che si è fidato del profilo ed ha raccolto la bocciatura degli elettori.
Quindi tutto il resto è andato bene?
Difficile sostenerlo visto il risultato di giugno dove Rucco, nonostante le divisioni interne del Centrodestra, ha vinto al primo turno su un candidato di tutto rispetto come Otello Dalla Rosa.
Partendo dalle parole di Variati va ricordato che il problema della sicurezza in città c’era anche alla fine del suo primo mandato, nel 2013, ma in ogni caso quello che non torna è che per tutto il Variati Bis si era palesata la questione microcriminalità, soprattutto Campo Marzo e dintorni, e sembra strano che un amministratore attento alla sua immagine come Variati non abbia mai verificato i risultati delle politiche per la sicurezza dell’ex Questore. Accorgersene dopo la sconfitta elettorale è un pentimento tardivo che lascia il tempo che trova.
In realtà l’errore di Variati è stato un po’ più ampio, non solo quello di non tenere per sé la delega alla Sicurezza, ma di non pretendere risultati dal suo assessore, come normalmente si fa in una giunta degna di questo nome. Del resto ha consentito a Dalla Pozza di varare politiche viabilistiche che hanno congestionato la città, ha permesso che Zanetti facesse il trasloco dell’Anagrafe in zona Cesarini solo per l’ossessione di tagliare un nastro tra mille polemiche che peraltro continuano, si è girato dall’altra parte quando Bulgarini D’Elci amministrava l’Assessorato alla Cultura come se fosse il Re Sole reincarnato a Vicenza, ha contribuito significativamente alle divisioni nel Centrosinistra sostenendo il suo pupillo alle Primarie quando era evidente che la partita era tra Possamai e Dalla Rosa.
E’ vero che sulla Sicurezza si è giocato moltissimo il risultato delle Comunali di giugno, ma è altrettanto vero che l’ex Primo Cittadino ha responsabilità politiche un po’ più ampie del fatto di non aver tenuto per sé una delega, ed ammettendo questo errore, in realtà, sta provando a nascondere gli altri.
Quelli veri.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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