16 Gennaio 2021 - 7.23

BUONGIORNO VICENZA: FASE 2 LA DECLINAZIONE DEL RUCCHISMO

Se ne parlava da mesi, si sussurrava nei corridoi di Palazzo Trissino la battuta su Marco Lunardi in uscita quanto su un altro Marco, Zocca, in entrata, si gossippava molto sul ruolo di vicesindaco ormai ipotecato, su una ricomposizione del puzzle delle deleghe e della squadra di Francesco Rucco, e puntualmente, ieri mattina il provvedimento è arrivato. 

Con qualche variazione sul tema. 

Il ruolo politico più forte viene affidato a Matteo Celebron – curioso che nel valzer di ieri i passaggi siano tra Marco (Lunardi)- Marco (Zocca) e tra Matteo (Tosetto)- Matteo (Celebron) – commissario provinciale della Lega, confermato anche dal nuovo coordinatore regionale Alberto Stefani, ratificando ulteriormente la saldatura tra l’esperienza civica della Lista Rucco ed un alleato forte ed strategico come la Lega. La scelta del sindaco definisce una corsia preferenziale con il Carroccio, offre un’occasione in più a Forza Italia, che incassa sì la perdita del Vicesindaco, ma raddoppia la sua presenza in Giunta nonostante il gruppo consiliare di riferimento sia esiguo. Insomma Rucco sceglie la Lega e soprattutto Matteo Celebron, con cui viaggia in perfetta sintonia da moltissimi anni, arruola Marco Zocca su Bilancio e Tributi e, rompendo l’embargo generazionale legato alle giunte Hullweck, sceglie esperienza e competenza al di là delle formule di appartenenza. 

Si chiude l’esperienza di Marco Lunardi con una dichiarazione di apertura di Rucco -“Lunardi è una risorsa della città che terremo presente per il futuro”- ed una replica di rottura dell’interessato – “non parlo con il Sindaco da settembre…..qui si chiude l’esperienza del civismo di centrodestra”. Infine Ivan Danchielli e Walter Casarotto (Rucco Sindaco) ricevono l’investitura di consiglieri delegati a Decoro Urbano il primo e alle celebrazioni per i 600 anni della Basilica di Monte Berico il secondo.

Non è il primo rimpasto che il Sindaco mette in atto da quando si è insediato a Palazzo Trissino però stavolta c’è una sensazione diversa rispetto agli aggiustamenti del passato. In primo luogo i precedenti erano avvenuti non tanto per il protagonismo del Sindaco quanto per alcune criticità della maggioranza e la prima parte del mandato è stata caratterizzata più  dallo shopping di FdI in versione Sergio Berlato nella civica di Rucco, che per reali diversità di visione o per rotture programmatiche. 

Epperò la sensazione di un disegno più strutturato, meno stressato dalle lotte intestine tra partiti e gruppi di pressione, c’è. E il cambio di passo l’ha imposto il covid ed una versione di Francesco Rucco che inizia a far vedere la sua leadership.

Se ci si concentra sulla filigrana dei movimenti del Sindaco infatti si legge una trama che apparentemente indebolisce la sua lista civica, ma che in realtà la rafforza anche se sembra un paradosso. La lettura più banale è che Rucco perde posizioni, con Lunardi (Lista Rucco) fuori, Silvio Giovine (Lista Rucco) traslocato in FdI, Lucio Zoppello (Lista Rucco) sacrificato nel primo rimpasto, per non parlare dell’emorragia di consiglieri: Barbieri, Berengo, Naclerio. In realtà con questa operazione Rucco blinda proprio la sua maggioranza attorno all’esperienza civica. Lo fa con una saldatura netta con il Carroccio di governo, la forza politica che non gli ha mai creato problemi, lo fa intestandosi la responsabilità delle scelte urbanistiche in arrivo,  lo fa bilanciando il peso  accresciuto dei leghisti con il raddoppio della rappresentanza in giunta di Forza Italia, aumentando quindi la presenza dell’area moderata di centrodestra che può guardare senza complessi di inferiorità la pattuglia della destra, lo fa mettendo al lavoro con l’antico strumento delle deleghe ai consiglieri, Ivan Danchielli e Walter Casarotto, lo fa, infine riordinando i tasselli delle scelte nelle partecipate, in particolare la nuova multiutility Aim-Agsm. 

Ma quello che soprattutto va riconosciuto è che il “rucchismo” si sta manifestando con una strategia pensata e messa in atto, uno stile amministrativo disruptive che mette insieme il passo felpato tipico della vicentinità su cui c’è tanta letteratura, con il pragmatismo necessario in tempi di covid.  La cosiddetta Fase 2 dell’Amministrazione Rucco, iniziata in realtà con l’aggregazione Aim-Agsm e il lancio del nuovo Campo Marzo, evidenzia il protagonismo del Sindaco, che ora ha riaggiustato la sua squadra per attraversare una stagione straordinaria come quella che la pandemia ha imposto al mondo.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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