1 Agosto 2020 - 10.49

Brendola abbassa la TARI alle attività economiche, sostegno anche alle famiglie grazie al taglio Imu per affitti a canone concordato

Nella seduta di ieri sera, il Consiglio Comunale di Brendola all’unanimità ha approvato una serie di misure fiscali concrete per ridare ossigeno alle aziende e per sostenere le famiglie, in un quadro macroeconomico post “lockdown” con molte incognite.

A tal proposito, l’Amministrazione comunale di Brendola ha deciso innanzitutto di non avvalersi del differimento al 30 settembre prossimo per approvare le nuove aliquote e tariffe per il 2020, come consentito dal Decreto “Rilancio”, in quanto ritiene di trovarsi ad operare in un quadro di sufficiente certezza della quantità di risorse a propria disposizione.

Quindi, per quanto riguarda la TARI (tassa sui rifiuti) l’Amministrazione ha deciso di confermare, in via provvisoria le stesse tariffe dell’anno 2019 anche per il 2020.

Ma non solo: l’Amministrazione comunale di Brendola, oltre ad aver ratificato le decisioni della giunta di qualche mese fa di differire i termini di pagamento della TARI, come anche dell’IMU, ha varato ieri sera a favore delle attività produttive del proprio territorio un’importante misura emergenziale per le varie categorie di utenze non domestiche, al fine di mitigare gli effetti economici negativi della crisi post Covid-19, viste le limitazioni introdotte a livello nazionale dai provvedimenti normativi.

“In particolare, la misura in questione intende garantire una comune riduzione del 20% a tutte le utenze non domestiche della componente variabile della tariffa che, diversamente dalla componente fissa, è rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, alle modalità del servizio fornito ed all’entità dei costi di gestione” – evidenzia l’Assessore alle finanze Giuseppe Rodighiero.

Inoltre, per chi svolge attività d’impresa, lavoro autonomo e reddito agrario titolari di partita IVA, che, almeno in uno soltanto dei mesi dall’inizio del “lockdown” (quindi da marzo) al mese di giugno abbia registrato rispettivamente ricavi, compensi ed un volume d’affari inferiore rispetto allo stesso mese del 2019, è prevista un’ulteriore riduzione del 30% della componente variabile della tariffa, arrivando quindi al 50% di riduzione della componente variabile.

Per il riconoscimento dell’ulteriore riduzione del 30% gli utenti interessati dovranno semplicemente presentare al Comune (esclusivamente via pec), entro e non oltre il 30 settembre 2020, una dichiarazione utilizzando il modello predisposto dagli Uffici comunali (vedi il modello). 

Per quanto riguarda l’IMU, invece, è stata approvata la riduzione dal 9,6 per mille al 9 per mille per le abitazioni locate a canone concordato di cui alla Legge n. 431/98. “Questa riduzione intende aiutare le famiglie, in quanto cerca di stimolare i proprietari a ridurre i canoni di locazione su fabbricati adibiti ad abitazione principale, e contemporaneamente consentendo al conduttore di beneficiare di una detrazione in dichiarazione dei redditi di 495,80 euro, per redditi fino a 15.493,71, e di euro 247,90 per redditi fino a 30.987,41.”

Infine, nonostante la Legge di bilancio 2020 consentisse di applicare per il 2020 e per il 2021 l’IMU sui cosiddetti beni immobili-merce (costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita), l’Amministrazione comunale ha deciso di mantenere a zero l’aliquota IMU.

IL COMMENTO DI CONFARTIGIANATO VICENZA

Maurizio Facco, di Confartigianato Vicenza, commenta: “Nei lunghi mesi di lockdown Confartigianato Imprese Vicenza si è attivata affinché ARERA, l’Autorità per la Regolazione di Energia Reti e Ambiente individuasse strumenti utili a mitigare gli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica. Le imprese infatti hanno avuto effetti molto rilevanti con cali che si avvicinano nella media al 50% del fatturato. A tal proposito lo scorso maggio ARERA ha emanato con un’apposita delibera la disciplina della TARI 2020 per le utenze non domestiche colpite dalla crisi determinata dall’emergenza Covid19 fornendo una precisa indicazione alle amministrazioni”.

IL COMMENTO DI CONFCOMMERCIO

“Sono molto soddisfatto dell’atteggiamento dell’amministrazione di Brendola – commenta Luca Marin, delegato comunale di Brendola di Confartigianato – la collaborazione con il Comune per quanto riguarda la TARI è stata tradotta in fatti concreti. La misura adottata trae ispirazione dalla delibera e sostanzialmente prevede che, per le utenze non domestiche, sia applicata una riduzione del 20% della TARI, oltre che una ulteriore riduzione del 30% della componente variabile della tassa sui rifiuti per coloro che hanno avuto una diminuzione dei ricavi, dei compensi o del volume di affari riferiti ad operazioni effettuate nel mese di marzo, o aprile o maggio, oppure giugno 2020 rispetto al medesimo mese prescelto relativo all’anno precedente. “Un Comune, quindi – conclude Marin – che supera la misura prevista da ARERA ponendo un’attenzione concreta al mondo dell’impresa, considerando rilevante il ruolo sociale del lavoro nella vita della comunità”.

IL COMMENTO DI CONFCOMMERCIO

Mario Castegnaro, Presidente della delegazione Confcommercio di Brendola plaude all’iniziativa di Brendola: “Ringraziamo l’amministrazione e il grande lavoro svolto dall’assessore Rodighiero per portare a compimento il taglio della TARI, agevolando le imprese locali in difficoltà per le conseguenze del lockdown e per il calo degli affari che tuttora si avverte in molti comparti a seguito dell’emergenza in corso. Il fatto che per l’anno in corso si possa contare su una riduzione del 20% della componente variabile della tariffa rifiuti già in vigore per il 2019, a cui va aggiunto un altro 30% a favore delle imprese che hanno avuto evidenti cali di fatturato, rende l’intervento efficace, di concreto aiuto alle imprese. I ristoranti, ad esempio, potranno contare su una diminuzione della tariffa davvero consistente, ma anche le altre attività avranno un buon risparmio”. Castegnaro continua: “È un segnale di attenzione, che apprezziamo, soprattutto perché va incontro a chi sul territorio comunale porta avanti un’attività o gestisce un negozio, facendo i conti ogni giorno con le difficoltà, anche di tipo economico, del periodo”. “Ci rendiamo conto – conclude Castegnaro – che, anche per le casse comunali, questo intervento implichi uno sforzo non da poco, viste le risorse limitate, ma il valore ne viene ampliato poiché va a sostegno del tessuto economico locale, che è parte attiva dell’offerta di servizi al cittadino e tassello fondamentale della vivibilità dell’area”.

IL COMMENTO DI CONFINDUSTRIA VICENZA

“Apprezziamo l’intervento del Comune di Brendola in merito alla riduzione della TARI, anche perché ha accolto la nostra proposta di commisurare la riduzione dei ricavi – parametro richiesto dalla delibera per ottenere la riduzione – riferiti ad un mese tra quelli di marzo, aprile, maggio, o giugno del 2020 rispetto al medesimo mese prescelto relativo all’anno precedente: in questo modo, la riduzione è parametrata alla reale situazione di ciascuna azienda, contrariamente a quanto accaduto con analoghe norme a carattere nazionale, contraddistinte da una maggiore rigidità” . Questo il commento di Livio Zarantonello, Consigliere del Raggruppamento Ovest Vicentino di Confindustria Vicenza e referente per il Comune di Brendola. “Purtroppo – continua Zarantonello – come testimoniano anche le indagini del nostro Centro Studi, le prospettive economiche del tessuto economico vicentino appaiono ad oggi incerte: la scelta comunale di ridurre in parte i tributi locali – nei limiti degli spazi di manovra consentiti al comune dalle norme nazionali – è certamente un primo segno positivo di vicinanza alle imprese anche se va sottolineato che se la tendenza non muta nelle prossime settimane temiamo che si profili un autunno contraddistinto da forti tensioni finanziarie ed economiche per le nostre aziende. In tale prospettiva, i Comuni dovrebbero ottenere un supporto a livello nazionale, per permettere un ripensamento generale anche della fiscalità locale mirato, soprattutto, ad escludere dai tributi locali (in particolare l’IMU) gli immobili strumentali all’attività d’impresa o quantomeno, finalizzato a mantenere sul territorio le imposte locali pagate sugli immobili produttivi, posto che in base alle disposizioni vigenti l’aliquota minima prevista sui capannoni nella misura del 7,6 per mille è incamerata interamente dallo Stato e non dal Comune”.

Continua Zarantonello: “Sempre in tale prospettiva di più ampio respiro, riteniamo strategico, con riferimento alla tassa rifiuti, il passaggio tempestivo alla c.d. “Tariffa Puntuale” per le utenze non domestiche, in luogo di quella attualmente applicata alle imprese del Comune basata su criteri presuntivi: come testimoniano i Rapporti sulla Fiscalità locale elaborati negli ultimi anni da Confindustria Vicenza, la tassazione sui rifiuti risulta nettamente inferiore nei Comuni in cui è stata applicata correttamente la “Tariffa puntuale”, un sistema in cui la parte variabile della tariffa è pagata, in tutto o in parte, in base ai rifiuti urbani o assimilati conferiti al servizio pubblico di raccolta e non esclusivamente in base a criteri presuntivi basati sulle superfici che sono idonee in astratto a produrre dette tipologie di rifiuti”. “L’adozione del sistema di tariffazione in questione – conclude – oltre ad avere il pregio di ridurre la tassazione in capo alle imprese senza particolari impatti sul gettito comunale, comporta anche il beneficio di un notevole risparmio di costi per le imprese oltre a determinare minori costi per lo smaltimento dei rifiuti a carico della collettività e un minore impatto ambientale (dovuta alla minor produzione di rifiuti che l’adozione di tale meccanismo inevitabilmente determina)”.

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