12 Giugno 2020 - 19.34

Borsa della spesa a picco, si torna indietro di 20 anni

“Stiamo attraversando un momento di grande difficoltà economica. La borsa della spesa dei vicentini segna una forte contrazione degli acquisti. I consumi sono arrivati a livelli di vent’anni fa e l’agroalimentare risulta l’unico settore in controtendenza. Sembra che i cittadini abbiano rivisto le proprie priorità, forse non sulla scia di un’effettiva consapevolezza che fosse necessario rivedere il proprio stile di vita, ma indotti dalle ristrettezze economiche che il Coronavirus ha determinato. Lo testimoniano le file nei supermercati, nel periodo di picco dell’emergenza sanitaria, così come l’importante affluenza di cittadini nei nostri mercati di Campagna Amica”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, descrive i dati resi pubblici da Coldiretti, secondo cui assistiamo ad un crollo del 4% nel primo trimestre del 2020 dei consumi, determinando di fatto un arretramento di circa 20 anni, precipitando su valori comparabili a quelli dei primi anni 2000.

È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sulla spesa delle famiglie italiane nel 2019.

“Si tratta di tendenze che evidenziano lo tsunami nei consumi provocato dall’emergenza Coronavirus con la crisi di molte attività produttive – aggiunge il direttore di Coldiretti Vicenza, Cesare Magalini – che ha drasticamente ridotto le disponibilità economiche delle famiglie. Il risultato è una diminuzione delle vendite al dettaglio del 26,3% in valore con punte massime per calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-90,6%), mobili, articoli tessili e arredamento (-83,6%), abbigliamento e pellicceria (-83,4%) e giochi, giocattoli, sport e campeggio (-82,5%), mentre il calo minore si registra per i prodotti farmaceutici (-3,5%) e le vendite dei beni alimentari aumentano (+6,1%) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al mese di aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

Con l’emergenza aumenta il peso dei consumi alimentari, che rappresentano la seconda voce di spesa nel budget delle famiglie dopo l’abitazione. Fermare le speculazioni sui prezzi dei beni di prima necessità per difendere la capacità dei vicentini di rifornire le dispense di casa con cibo e bevande e garantire un giusto compenso agli agricoltori deve essere un obiettivo prioritario.

“È fondamentale – conclude Cerantola – garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera, per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori, che devono poter continuare a produrre per difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Le quotazioni riconosciute ai produttori in molti settori non coprono più neanche i costi e mettono a rischio il sistema agroalimentare nazionale. Occorre evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettano il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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