16 Aprile 2018 - 11.48

Arriva a Vicenza “Una vita da social”: campagna della Polizia Postale in 47 tappe

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Al via la 5^ edizione di “Una vita da social” la Campagna educativa itinerante sui temi dei social network e del cyberbullismo

Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del bullismo:
Il 28% degli studenti delle scuole superiori è vittima di bullismo, la percentuale sale al 30% tra gli alunni delle scuole medie. Il dato è in netta crescita rispetto allo scorso anno. Un Tour itinerante di 47 tappe sul territorio nazionale e europeo

Oggi fa tappa a Vicenza in Piazza Castello, la più
importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, che nel corso delle precedenti edizioni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 1 milione e 300 mila studenti
sia nelle piazze che nelle scuole, 147.000 genitori, 82.500 insegnanti per un totale di 10.750 Istituti scolastici, 39.000 km percorsi e 190 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 121.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Ancora una volta Aziende come Baci Perugina, Facebook, FireEye, Google, Karpesky lab, Lenovo, Microsoft, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Youtube e società civile scendono in campo insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: ”fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.
L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo e l’hastag #unaparolaeunbacio potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

Da Milano a Palermo, attraversando lo stivale con un truck allestito con un’aula
didattica multimediale, gli operatori della Polizia Postale per l’intero anno
scolastico incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza
online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.
Per il Questore di Vicenza, Giuseppe Petronzi, “l’iniziativa a Vicenza rappresenta
ennesima conferma della forte e qualificata attenzione della Polizia di Stato verso un
fenomeno delicato e complesso. L’uso della rete è ormai talmente diffuso e scontato, specie
tra i giovani, che non si presta sempre la dovuta cura alla selezione dei contenuti ed alla
proiezione delle proprie attività negli ambienti virtuali. “Una vita da social” aiuta a creare
ed incanalare una più corretta consapevolezza dei rischi connessi”.
“Internet rappresenta una risorsa importantissima soprattutto per le giovani generazioni,
uno strumento di crescita culturale e sociale, che richiede però le necessarie competenze per
poter navigare nel web evitando di incorrere in rischi e pericoli, che potrebbero anche
comportare gravi conseguenze” – dichiara Emanuela Napoli, Dirigente del
Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto.
“L’obiettivo di questa campagna – continua Napoli – è quello di trasmettere ai giovani la
necessaria consapevolezza per poter avvicinarsi in modo sicuro a questa dimensione virtuale
a disposizione di tutti.
“Una Vita da Social – conclude Napoli – rappresenta un’iniziativa che coniuga
prevenzione e formazione rivolta non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti e genitori
per una corretta informazione sulle tematiche della rete al fine di meglio comprenderne i
bisogni ma anche per cogliere per tempo quei segnali di disagio che spesso non vengono
avvertiti dagli adulti di riferimento.”
Dai dati in nostro possesso e dagli incontri nelle scuole di ogni ordine e grado, si
evince l’importanza delle attività di informazione e sensibilizzazione per far si che
la rete possa essere per i ragazzi una grande opportunità e non un limite.
I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto
integrato nella quotidianità dei teenager.
Secondo quanto emerso dai risultati di una recente indagine di Skuola.net e
Osservatorio Nazionale Adolescenza sul corretto uso di internet, su circa 8mila
adolescenti di 18 regioni italiane, il fenomeno è in crescita.

Analizzando la fascia del campione tra i 14 e i 18 anni, salgono infatti al 28% le
vittime di bullismo (nel 2016 erano il 20%, quindi un aumento del 40%), mentre
circa l’8,5% è preso di mira sul web e sui social (6,5% lo scorso anno, quindi un
aumento del 30%). Circa l’80% di questi ultimi, è oggetto di insulti e violenze sia
nella vita online che in quella reale.
Come visto, l’incidenza del bullismo “offline” è ancora nettamente maggiore: tra le
vittime, il 46% ha pensato almeno una volta al suicidio e ha messo in atto condotte
autolesive per il 32%. Il 75% delle vittime di bullismo si sente depresso e triste, il
54% ha frequenti crisi di pianto.
Tuttavia il cyberbullismo presenta risvolti particolarmente oscuri: tra le vittime
sistematiche delle prevaricazioni digitali, a volte anche quotidiane, il 59% ha
pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Tra i
giovani coinvolti, il 52%, confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente. Se
poi è l’82% a dire di sentirsi frequentemente triste e depresso, circa il 71% esplode
in frequenti crisi di pianto.
Tra i ragazzi più piccoli, appartenenti alla fascia tra gli 11 e i 13 anni, la percentuale
di vittime di bullismo e cyberbullismo sale rispettivamente al 30% e al 10%. La
frequenza di crisi di pianto (45% circa) e di tristezza e depressione (70%) è simile sia
tra chi è oggetto di violenza e comportamenti offensivi online sia tra chi li subisce
nella vita reale. Per quanto riguarda l’autolesionismo, invece, si rilevano numeri
superiori tra chi viene preso di mira in rete: si provoca ferite e contusioni circa 1 su
2, contro il 33% delle vittime del bullismo “disconnesso”

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