9 Luglio 2020 - 17.06

Arrestato in Veneto lo stalker che perseguitava il giornalista Gianni Mura

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I carabinieri dei Nucleo Investigativo di Milano hanno arrestato Francesco Gaspari, 46enne di Verona, che avrebbe ricattato per anni il giornalista di Repubblica Gianni Mura, morto a 74 anni lo scorso 21 marzo.

L’uomo, finito ai domiciliari per estorsione tentata e consumata aggravate e continuate, avrebbe ricattato per anni il giornalista almeno dal 2018, approfittando della generosità di Mura. Gli avrebbe estorto 80 mila euro, ma sia il ricatto che i soldi estorti potrebbero essere molti di più. Mura, noto per la sua generosità, avrebbe all’inizio aiutato Gaspari perché quest’ultimo minacciava il suicidio, gli avrebbe anche trovato un lavoro in biblioteca per impedire gesti estremi.

Secondo un collega di Mura, i due si conoscevano da anni e lo aveva portato in redazione presentandolo come un lettore che gli aveva fatto visita. Gaspari nel corso degli anni avrebbe continuamente avanzato richieste in denaro. Negli ultimi anni erano diventate più insistenti e accompagnate da minacce verso la moglie di Mura.

Le minacce erano gravissime… “Sono pronto, prontissimo: non ad andare in prigione, ma a morire sul campo, dopo che avrò vivisezionato P. (la moglie del giornalista, ndr)». Oppure: “P. è già morta. Morirà soffrendo le pene dell’inferno, questo te lo posso promettere”. O ancora: «Sei disposto. Gianni, a rinunciare per sempre a P. (che a vario titolo conosci da 60 anni) pur di non darmi in cambio il (per te modesto) Tfr … quantificabile in euro trentamila?”. La leva utilizzata era l’ingiustizia sociale, di cui si professava vittima e proprio per questo Mura l’aveva aiutato.

Nelle richieste dell’ultimo anno Gaspari faceva riferimento ai trascorsi camorristici della sua famiglia. Scriveva di essere disposto a tutto pur di avere i soldi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il collega di Gianni Mura, che aveva letto le mail dell’ultimo anno e che era a conoscenza delle richieste estorsive, aveva litigato con lui. Mura riferiva che i soldi erano suoi e ne avrebbe fatto quello che voleva per proteggere la moglie e per pena verso il soggetto che lo ricattava.

Gaspari non si sarebbe fermato nemmeno dopo la morte di Gianni, chiedendo ‘soldi rimanenti’ (3800 euro promessi) che pretendeva dalla vedova. Tutto questo ha spinto il collega a denunciare la situazione e i carabinieri

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