31 Ottobre 2017 - 11.01

ALLUVIONE – Zaia: “Mai più simili disastri”

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“Il nostro obiettivo è che una catastrofe come quella del 31 ottobre 2010 non debba ripetersi mai più. Mai più mezzo milione di sfollati, mai più migliaia di attività economiche in ginocchio, mai più un territorio così vulnerabile”- Lo ha detto ieri il presidente del Veneto Luca Zaia, in occasione del settimo anniversario dell’alluvione che devastò buona parte della regione alla fine dell’ottobre 2010, con rotte arginali e allagamenti vastissimi e ingenti danni. “Da allora – ricorda Zaia – abbiamo avviato 325 opere, 280 delle quali già completate, per un importo complessivo di 230 milioni di euro. Ma gli interventi a vari livelli effettuati, sia con la programmazione regionale che con fondi europei e nazionali faticosamente ottenuti, sono ben 650, per un importo di quasi 400 milioni di euro. Un piano complessivo composto da 681 opere, per un costo totale di 2 miliardi 607 milioni 434 mila euro”.  “Sappiamo tutti che non basta – ha aggiunto il Governatore – anche se il lavoro sin qui fatto è simbolo di efficienza e di efficacia della programmazione e della capacità realizzativa, pur negli oggettivi limiti dei finanziamenti disponibili”. Particolare attenzione è stata posta sinora alla programmazione e realizzazione dei bacini di laminazione, dove poter convogliare le acque quando, a seguito di eventi meteorologici catastrofici, possono invadere il territorio, le case, le aziende. Il più significativo degli interventi già conclusi è certamente il bacino di Caldogno che ha un’estensione di 110 ettari e consente di invasare un volume complessivo di 3,8 milioni di metri cubi sottraendo alle piene del Timonchio una portata di 200 metri cubi al secondo.E’è in corso di realizzazione anche un ulteriore intervento (viale Diaz) e altri ancora sono in programmazione. “Pur non potendo parlare di sicurezza totale – ha precisato Zaia – certamente possiamo affermare di aver operato e di operare per un continuo miglioramento delle condizioni di sicurezza complessive. Altri bacini di laminazione in dirittura d’arrivo sono quelli di Trissino, della Colombaretta e di San Lorenzo, che interessano le provincie di Verona e Vicenza, con effetti anche nell’area del Padovano. L’azione della Regione, che ha puntato le sue attuali scelte seguendo il principio dell’indice di rischio, è infatti tesa a migliorare le condizioni di sicurezza in tutto il territorio regionale per garantire sempre più sicurezza per i cittadini”.

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