20 Settembre 2019 - 16.28

Alloggi ERP: 438 famiglie rischiano lo sfratto nel Vicentino

L’allarme in una nota di CGIL VICENZA – SPI VICENZA – SUNIA VICENZA: “Alloggi ERP – Troppi disagi soprattutto per gli anziani: regole da rivedere. Nel Vicentino su 2693 assegnatari sono 438 le famiglie che rischiano lo sfratto – 

Un centinaio di persone si sono assiepate qualche giorno fa nella sala al secondo piano di villa Tacchi a San Pio X all’assemblea indetta dal SUNIA (inquilini) e dalla CGIL e dallo SPI (pensionati) di Vicenza per chiarire e criticare e raccogliere informazioni dalla base degli assegnatari Amcps e Ater sulle problematiche che sono sorte dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento regionale sulla valutazione degli aventi diritto ad un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica.

Ha spiegato la norma il segretario provinciale del Sunia, Mauro Marchi, sottolineando come il problema sorga sui limiti di reddito calcolati con l’ISEE.

Troppo penalizzati gli anziani, e quei cittadini che occasionalmente si trovano a dichiarare delle entrate maggiori come per esempio dopo aver incassato il TFR. 

Presente all’incontro Chiara Bonato, segretaria generale dello SPI di Vicenza (Pensionati Cgil): gran parte della sala infatti era composta da coppie di anziani o anziani soli, la fascia probabilmente più fragile di fronte al problema casa e alle complicazioni insorte con la riforma veneta in materia di assegnazione di alloggi ERP.

A coordinare l’incontro il segretario organizzativo della Cgil di Vicenza Giancarlo Puggioni che ha introdotto anche il consigliere regionale del Pd Stefano Fracasso. Quest’ultimo ha sottolineato che sin in sede di voto la sua compagine politica era contraria a questa riforma e purtroppo quelle critiche di oramai un anno fa avevano ragione di essere.

Fracasso ha criticato la norma imposta dalla Regione e indicato alcune correzioni già adottate in altre regioni per evitare di penalizzare gli anziani soprattutto, o le situazioni di rientro temporaneo in famiglia d’origine dei figli disoccupati o separati.

Dal capogruppo del PD in Consiglio regionale del Veneto alcuni numeri: in Veneto gli assegnatari sono 39mila circa. Di questi 33mila hanno passato l’esame della nuova norma, ma ben 5800 rischiano la decadenza. 

I veri furbetti, quelli che hanno redditi veramente alti e che “ci hanno marciato sopra per anni” sono solamente 350. “Perché – si chiede Fracasso – ci devono rimettere ben 5500 famiglie per colpa di 350 soggetti?”

Nel vicentino gli assegnatari (sia Ater, sia Amcps e comuni) sono 2693: di questi 438 sarebbero soggetti a decadenza.

“La verità – ha sottolineato Fracasso – è che con questi aumenti dei canoni di affitto gli enti e quindi la Regione soprattutto, incassano circa 21 milioni di euro in più all’anno! Atro che tax free che predica Zaia: qui gli oneri li pagano i più deboli!”

Tutti i presenti al tavolo hanno concordato che non è questo il modo di aumentare l’offerta di casa pubblica, azione necessaria visto che vi sarebbero 13mila famiglie aventi diritto in attesa.

Bisogna rivedere le fasce ISEE, evitare che possano decadere dal diritto inquilini che occasionalmente si trovano “in maggiore agio”, e vanno salvaguardate le situazioni delicate soprattutto per gli over 75.

Questi sono i correttivi che il PD (probabilmente assieme ad altre forze politiche) chiederà di introdurre a Palazzo Ferro Fini.

Un altro elemento sorto nella discussione riguarda invece i troppi appartamenti che rimangono chiusi a causa delle mancate manutenzioni: anche in questo caso verranno chieste delucidazioni alla Regione e agli altri enti proprietari degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Nella zona Est di Vicenza ne sono stati segnalati in diversi caseggiati di proprietà pubblica.

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