2 Dicembre 2019 - 10.16

Alitalia eterna incompiuta

Tutti la vogliono ma nessuno la prende. La promessa sposa contesa da mille pretendenti alla fine rischia di rimanere zitella, e l’ipotesi di nazionalizzazione diventa sempre più reale, nella speranza che a guidare questa nuova rinascita vengano messi dei manager capaci di farsi carico del rilancio, e non figure politiche capaci di fare solo ulteriori danni.

C’è ancora molta confusione circa il futuro di Alitalia, e non è tramontata del tutto l’ipotesi Lufthansa mossa prevalentemente da interessi commerciali. Anche questa volta, purtroppo, sembrerebbe che solo lo straniero possa salvare la compagnia di bandiera, con la triste constatazione che un altro pezzo del nostro paese rischia di passare in manie estere.

Se tutti vogliono mettere la parola fine a questa triste e tumultuosa vicenda, la cosa difficile è capire qual è il male minore. Una soluzione entro Natale andrebbe trovata, senza se e senza ma. Lo chiede Bruxells, lo chiede il Presidente della Repubblica lo chiedono i contribuenti italiani stanchi di tenere in piedi l’ennesimo baraccone pubblico.

A breve quindi il governo italiano dovrà trovare una soluzione per la questione Alitalia, per evitare il fallimento della compagnia e salvaguardare i posti di lavoro.

Una crisi ormai decennale, ed il ritorno dello Stato potrebbe comunque non essere sufficiente al salvataggio, con il concreto rischio di mettere costi assurdi a carico della collettività. Demoralizzante è constatare che la storia non ha insegnato nulla alla nostra classe dirigenziale politica, in grosso deficit di cultura industriale, incapace a gestire casi di risanamento aziendale, capaci solo di mettere le mani nelle tasche delle persone, e rimediare ai propri errori con importanti iniezioni di denaro pubblico destinato alla copertura dei debiti, nella speranza di poter riuscire a convincere potenziali ed improbabili investitori.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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