14 Marzo 2017 - 16.08

Agricoltura e mafie, Vicenza isola felice ma attenzione

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Il presidente Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù:“l’attacco alle nostre eccellenze è un grave problema, che va monitorato e deve prevedere adeguate strategie difensive”

“I crimini agroalimentari in Italia ed anche nel nostro territorio, veneto in particolare, non sono più un pericolo, ma una realtà con la quale dobbiamo fare quotidianamente i conti e che minaccia pesantemente le nostre imprese agricole”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù intervengono nella giornata in cui la Coldiretti nazionale presenta l’aggiornamento del Dossier sulle agromafie. Suini esteri nazionalizzati, vino e grappa adulterati sono questi gli interventi delle Forze dell’ordine che fanno schizzare in Veneto la percentuale di incidenza di agromafia nelle province di Verona, Padova e Treviso, le città che secondo il rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia, presentato oggi a Roma ed elaborato da Eurispes, Coldiretti ed Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura registrano un livello più alto della media nazionale ed entrano di conseguenza nella lista nera. La classifica rispetto all’estensione ed all’intensità del fenomeno agromafia nel 2016, se fotografa una concentrazione del fenomeno soprattutto nel Mezzogiorno, evidenzia la presenza nella top ten di rilevanti realtà del Nord come Genova al secondo dopo Reggio Calabria per i traffici finalizzati al ricco business del falso Made in Italy. “La presenza al terzo posto della città scaligera, di Padova al dodicesimo e quella della Marca Trevigiana al diciassettesimo apre una riflessione sul fatto che neppure il nord est è estraneo – commentano Cerantola e Palù – a causa, come si legge nel dossier, del transito dal Nord Europa di suini marchiati poi come italiani. Proprio nella regione dove si producono i vini più blasonati, poi, c’è un’incidenza notevole all’adulterazione delle bevande alcoliche, sia per la filiera vinicola che per i superalcolici. L’azione delle autorità preposte è sempre vigile, basti ricordare che appena un mese fa l’Ispettorato repressione frodi del Triveneto ha avviato un’operazione a tappeto per la verifica della reale rintracciabilità della Dop Prosciutto San Daniele con un migliaio di prelievi di campioni di sangue tuttora in fase di analisi. L’indice dell’agromafia è stato calcolato come la combinazione lineare di alcune variabili criminali che si ritengono particolarmente significative per individuare la presenza delle organizzazioni nel territorio: variabili opportunamente indicizzate e con pesi diversi in funzione della loro correlazione ponderata con il particolare tipo di reato”.

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