23 Dicembre 2019 - 21.17

A Brendola varato il Bonus Comunale Natalità

Il Comune di Brendola ha varato oggi in Consiglio Comunale il Bonus Comunale Natalità, una misura di welfare a sostegno delle famiglie e della natalità. Una misura che, dal 1 gennaio prossimo, consentirà alle famiglie di Brendola esclusivamente nell’anno in cui hanno avuto il figlio, di beneficiare di 4 vantaggiosi step concessi dal Comune di Brendola: l’esenzione totale della tassa sui rifiuti TA.RI.; un seggiolino da tavolo per l’infanizia;  un corso gratuito post parto per le mamme in collaborazione con la Polisportiva di Brendola;  il versamento una tantum da parte del Comune di Brendola di euro 250 (per ISEE sotto i 50.000 euro) oppure euro 150  (per ISEE sopra 50.000 euro) su un fondo pensione, qualora la famiglia decidesse di iscrivere a detto fondo il figlio neonato.

I COMMENTI DEL SINDACO E DELLA GIUNTA COMUNALE

“La sfida demografica per noi amministratori locali si fa sempre più complessa e determinante per il futuro stesso del paese – spiega il Sindaco Bruno Beltrame – anche la nostra popolazione locale infatti è soggetta ad una naturale diminuzione, in linea con le tendenze tipicamente riscontrate a livello regionale”. Nel report “Brendola un’idea di paese e di Ovest vicentino”, infatti, presentato al Cuoa Business School nell’ottobre dello scorso anno dall’Amministrazione comunale, si era evidenziato come la popolazione di Brendola, similmente a quella di altri comuni dell’area in questione, stia calando insesorabilmente a causa della congiuntura di almeno tre fattori:  lo spopolamento della fascia giovane che si sposta verso aree più appetibili a livello lavorativo, una nuova emigrazione della popolazione straniera verso aree più densamente popolate o fuori dall’Italia e l’invecchiamento strutturale della popolazione, unito al calo delle nascite, inarrestabile dal 2012 ad oggi. Se poi si confronta il dato delle nascite con quello dei decessi, determinando il cosidetto saldo naturale (nascite – decessi), si evidenzia come nel 2018 lo stesso sia il secondo peggiore mai registrato da Brendola negli ultimi 15 anni con un – 42. “La dinamica del saldo naturale meritava da parte di noi amministratori una riflessione, in quanto incide inevitabilmente sulla dimesione quantitativa della popolazione – spiega Beltrame – una tendenza, quella demografica, che sta modificando l’equilibrio sociale ed economico del paese. Consapevole di questo quadro demografico – continua Beltrame – l’Amministrazione comunale sta lavorando da tempo per rispondere al mutamento socio-economico in corso, garantendo costante attenzione alle esigenze di tutte le fascie di età della popolazione. Ma un’attenzione particolare abbiamo voluta dedicarla alla natalità. Per consentire alle famiglie di programmare serenamente il proprio futuro”. “Il sostegno pubblico, a livello nazionale, come locale, nel portare ad una rinnovata volontà di fare figli passa giocoforza anche per l’attuazione di politiche demografiche di medio-lungo periodo attuate attraverso bonus fiscali, assistenza sanitaria, servizi a sostegno dell’infanzia – commente l’Assessore alle Finanze Giuseppe Rodighiero – ma non misure una tantum, come sono soliti fare soprattutto i governi nazionali, bensì strutturali, proprio per dare certezza alle famiglie”. “Questa è e sarà la linea guida dell’Amminsitrazione comunale: sostenere con misure strutturali, nel limite del possibile per un ente locale, la natalità e le famiglie. Tutto ciò, è evidente, nei limiti dei saldi di finanza pubblica” – chiarisce l’assessore Rodighiero. E addentrandosi più nello specifico del fondo pensione, Rodighiero aggiunge: “Il fondo pensione è uno degli strumenti per assicurare il futuro del neonato, permettendogli di iniziare sin da subito a maturare anzianità contributiva. Per questo motivo il Comune di Brendola vuole aiutare in tal senso la famiglia, con un contributo una tantum da erogare ai genitori che aderiranno ad un fondo pensione, da loro scelto liberamente, intestato al proprio neonato.” – conclude l’assessore Rodighiero. Silvia De Peron, Vicesindaco e Assessore al Sociale: “Questa Amministrazione Comunale crede nella tutela della vita, dal concepimento fino alla morte naturale. Ogni bambino che nasce è per noi un essere speciale di cui vogliamo prenderci cura. Nei primi mesi di vita il bambino ha bisogno di cure e attenzioni particolari, da parte dei genitori, per una sua crescita armoniosa. Per questo abbiamo pensato – conclude De Peron – di attivare una politica per le famiglie, dando loro un sostegno economico, organizzativo e fiscale”. Aggiunge Matteo Fabris, Assessore ai Lavori Pubblici e alle Associazioni: “Abbiamo messo la famiglia al centro del nostro programma, non solo a parole ma attraverso gesti concreti. Il bonus natalità premia appunto la famiglia e vuole essere un inno alla vita e all’ottimismo perché famiglia è vita, è futuro. L’esenzione dalla TARI, il seggiolino in omaggio, il corso post-partum e i 250 euro nel caso di apertura di un fondo pensionistico a favore del nascituro sono piccole azioni per un grande futuro”. Conclude Alessandra Stenco, Assessore alla Sicurezza, alla Protezione Civile e allo Sport: “La scelta che abbiamo voluto fare attivando il bonus bebè è per dare il benvenuto  ai nuovi nati, nella speranza  che crescano qui e contribuiscano alla vita attiva di Brendola. Una decisione che deriva dalla necessità, in un periodo di risorse limitate, di operare delle scelte attraverso un criterio oggettivo, per aiutare le famiglie ad affrontare la nascita di un bambino con tutti i costi che essa comporta, un sostegno per poter far fronte all’aumento inevitabile delle spese”.

IL PLAUSO DEI SINDACATI

Plaudono al bonus in maniera unanime i sindacati. Mario Siviero, Segretario Generale Pensionati CISL Vicenza, Chiara Bonato, Segretaria Pensionati CGIL Vicenza, Roberto Merlo Segretario Pensionati UIL Vicenza e Gianmarco Rodighiero Segretario Pensionati UIL Vicenza, concordano: “Quello elaborato dal Comune di Brendola è un provvedimento positivo che dimostra grande attenzione alle famiglie. Erogare un contributo economico mediante versamento a un fondo pensionistico è un’idea che guarda al futuro. È un segnale importante anche che il contributo sia erogato in base all’ISEE. Auspichiamo che questo – concludono – sia l’inizio di un percorso più ampio che cerchi di dare risposte ai bisogni delle fasce deboli della popolazione e in particolare degli anziani”.

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