29 Gennaio 2020 - 14.52

Cimice killer, 1 miliardo di danni su 48 mila imprese

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L’invasione di insetti ed organismi alieni portati nelle campagne dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi ha causato danni per oltre un miliardo nel 2019, con gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. È quanto emerge dal Rapporto Coldiretti “Clima: la strage provocata dalle specie aliene nelle campagne italiane” diffuso oggi all’inaugurazione di Fieragricola a Verona, dove è stata mostrata la teca degli orrori con le specie aliene arrivate in Italia con il surriscaldamento. Veri e propri killer che hanno fatto strage nei campi coltivati, presentati in occasione della prima mobilitazione di migliaia di agricoltori, tra cui una significativa delegazione vicentina, guidata dal presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola e dal direttore Cesare Magalini, con i trattori per fermare la strage senza precedenti provocata dalla cimice arrivata dall’Oriente.

La cimice asiatica ha devastato campi e frutteti di 48 mila aziende agricole in Italia, con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale.

“La cimice asiatica, che rovina tutto quello che trova nelle zone dove si riproduce, ha colpito – spiega il presidente Cerantola – pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegio e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais ed ortaggi. Questo insetto alieno, favorito dai cambiamenti climatici, rappresenta ormai una vera emergenza per il nostro sistema produttivo. È capace di colpire oltre 300 specie coltivate e spontanee ed in Veneto ha provocato danni per oltre 160 milioni di euro”.

L’impatto è pesante anche sull’occupazione, con una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019 secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso.

“La lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile, perché è in grado di nutrirsi praticamente con tutto, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari. Una minaccia per il territorio – aggiunge il direttore Magalini – in un anno segnato da un inverno particolarmente caldo, che ne favorisce la sopravvivenza, che va contrastata con un piano di intervento nazionale che preveda aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo Made in Italy con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni”.

La ricetta di Coldiretti è chiara. A livello nazionale, nonostante gli importanti sforzi fatti per integrare il fondo di solidarietà con 80 milioni di euro della legge di bilancio 2020, è necessario adeguare le risorse ai danni che si sono verificati con un piano pluriannuale per sostenere le imprese agricole nella lotta al flagello arrivato dall’Asia. In merito, Coldiretti chiede di rendere sistematico l’intervento del fondo ed un Commissario unico che coordini gli interventi a livello regionale e nazionale, con un tavolo di regia tra i ministeri di Agricoltura, Sanità, Ambiente, Rapporti UE e le Regioni maggiormente coinvolte.

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